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Andrej Tarkovskij |
dialoghi dal film "Andrej Rublev" |
Anche il male fa parte della natura umana, voler distruggere il male è come voler distruggere l'umanità |
Argan |
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...l'arte moderna è ricerca, tra individuo e collettività, di una soluzione che non annulli l'uno nel molteplice, né la libertà nella necessità. |
Argan |
1982 |
Nella mia concezione dovrebbe poter accadere questo: che operatori, che agiscano con interesse urbanistico preciso (...) un bel giorno si presentassero in Piazza Colonna, o meglio su spazi di vita industriale, e lì istituissero un museo che dura due ore, tre ore, che si lega con un contesto di lavoro, di vita sociale e poi scompare. |
Arthur Schopenhauer |
Il primato della volontà, Adelphi |
In generale l'intuizione estetica è soppressione della volontà tramite la conoscenza, l'affetto è soppressione della conoscenza tramite la volontà. |
Carmelo Bene |
Nostra Signora dei Turchi |
Dormiva, quando era stanco dormiva a bocca aperta. Come un cretino. Sarebbe stato felice di saperlo. Le notti, le avrebbe trascorse a mirarsi dormire. Vivere è in fondo assistere a una disgrazia o a una festa, ma solamente assistere, coinvolti fino a un certo punto, testimoni al massimo e non più. |
Céline |
Colloqui con il professor Y |
...io non ho idee! neanche mezza! per me non c'è niente di più volgare, di più ordinario, di più disgustoso delle idee! nelle bibioteche ne trova a iosa! e nei caffè!... tutti gli impotenti traboccano di idee!... e i filosofi!... le idee sono la loro industria! si ruffianano i giovani con quelle! se li smagnacciano!... i giovani sono pronti a buttar giù qualsiasi cosa... per loro tutto quanto è: formidaaaabile! così gli riesce facile a quei pappa! l'appassionata stagione della giovinezza passa ad arraparsi e a farsi i gargarismi di «ideaae»!... |
Céline |
Colloqui con il professor Y |
l'autore lirico, come sono io, se ne fotte di tutta la massa, oltre che dell'élite. L'élite non ha il tempo per essere lirica, quella viaggia in macchina, si abboffa, mette su culo, peta, rutta... e riparte!... anche lei legge solo al cesso, l'élite, e capisce solo la patacca... |
Céline |
Intervista |
Ogni uomo che mi parla è un morto, un morto in sospeso. Vivo per caso. E per un attimo. |
Céline |
Morte a credito |
Allora vidi chiaramente giungere le mille e mille barchette sulla riva sinistra... ciascuna aveva dentro un morticino rannicchiato sotto la sua vela... e la sua storia... le sue piccole bugie per prendere il vento... |
Charles Bukowski |
Storie di una vita sepolta |
«È inutile», dissi. «Il mio stomaco è come carne viva e contiene i nove decimi della mia anima». |
Charles Bukowski |
Taccuino di un vecchio porco |
...il sole era marcio. fa sbocciare gli stessi vecchi fiori, le stesse vecchie ragazze in ogni angolo del mondo. guardò la gente che andava a lavorare. non imparò di più di quel che già sapeva. l'incertezza della conoscenza non era diversa dalla sicurezza dell'ignoranza. non esisteva niente di superiore: non esisteva niente di niente. si mise lungo disteso sul letto del padrone di casa, il suo letto al momento attuale. non si riusciva a cavare fuori niente da tutta quella angoscia.
morì. |
Edmond Jabès |
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L’uomo - diceva - prega con parole di carne e di anima. La pietra, con parole di polvere e di cielo. L’erba con parole di germogli e di rugiada. Il sole, con parole di chiarore e di fuoco. Il mare, con parole di sale e di onda. La fiamma, con parole di arsura e di cenere. |
Edmond Jabès |
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La causa del fallimento di ogni dialogo è nell'impossibilità di rivelarci, come siamo, all'altro. Un estraneo di fronte a estranei. |
Edmond Jabès |
Il libro della sovversione non sospetta |
Il luogo chiuso di ogni creazione è uno spazio chiuso circondato d'infinito. Ho abbattuto, dappertutto, gli steccati, offrendo alle mie opere, oltre il loro proprio spazio, l'infinito d'uno spazio proibito. |
Edmond Jabès |
Il libro della sovversione non sospetta |
Si può interrogare soltanto il Potere. Il non-potere è l'interrogazione stessa. |
Fëdor Dostoevskij |
Il grande inquisitore, I fratelli Karamazof, Einaudi |
Nessuna scienza potrà dar loro il pane finché rimarranno liberi; ma finirà che essi recheranno la libertà ai piedi nostri, e diranno a noi:«Magari fateci schiavi, ma dateci da mangiare». |
Freud |
Totem e tabù |
Dal punto di vista genetico, la natura asociale della nevrosi deriva dalla tendenza originaria a sfuggire una realtà insoddisfacente per rifugiarsi in un mondo fantastico assai più attraente. In questo mondo reale, che il nevrotico evita, domina la società degli uomini e le istituzioni che essi hanno creato in comune. La fuga dalla realtà è al tempo stesso una fuga dalla comunità umana. |
Freud |
Totem e tabù |
(conosco) persone che si sono create individualmente simili imperativi tabù, e vi si adeguano con lo stesso rigore con cui i selvaggi rispettano i tabù comuni alla loro tribù o alla loro società. |
Günter Grass |
Il Rombo |
Dovevi dirlo: Proiezione del desiderio maschile! Può anche darsi che anatomicamente non sia possibile. Ma a quell'epoca lì, quando i miti facevano ancora ombra, Aua ne aveva tre. Ed è vero, oggi il terzo manca spesso. |
Günter Grass |
Il Rombo |
Finalmente ogni data è cancellata. Chiuse le eredità. Arriviamo puliti all'età della pietra. |
Leonardo da Vinci |
Libro di Pittura, codice Urbinate |
Quelli che s'innamorano di pratica sanza scienzia, sono come li nocchieri ch'entran in naviglio sanza timone o bussola, che mai hanno certezza di dove si vadano. |
Marinetti |
1931 |
Stop.
Quadrivio.
Le penombre maligne pettegolano: Cosa cerchi?
Nulla da mostrarti.
Pretendi senza fermarti conoscere le nostre originalità, misurare le tracce capricciose del tempo della nostra pelle? Ti butteremo in pasto i soliti aspetti banali della vecchia Europa rattoppata restaurata... |
Nietzsche |
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Ancora si lavora, perché il lavoro fa passare il tempo. Ma ci si preoccupa che il divertimento non affatichi. Non si diventa più poveri o ricchi: entrambe le cose sono troppo gravose. Nessun pastore e un solo gregge! Tutti vogliono le stesse cose, tutti sono uguali, chi sente diversamente va di sua volontà al manicomio. «In passato erano tutti matti» - dicono i più spiritosi, e ammiccano. |
Nietzsche |
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«Ecco», disse (la vita), «io sono CIO' CHE DEVE SEMPRE SUPERARE SE STESSA». |
Nietzsche |
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Qualunque cosa io crei, e per quanto io l'ami, presto devo essere avversario suo e del suo amore: così vuole la mia volontà. |
Nietzsche |
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Con la compassione aumenta e si moltiplica il dispendio di forza che già in sé la sofferenza arreca alla vita. |
Nietzsche |
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Chi adesso è malato, viene sopraffatto dal male che al giorno d’oggi è male: egli vuole far male con ciò che fa male a lui. Ma ci furono altri tempi e un altro male e un altro bene. |
Nietzsche |
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Si deve essere superiori all'umanità per forza, per altezza d'animo - per disprezzo... |
Nietzsche |
Così parlò Zarathustra |
IO AMO colui che si vergogna quando il dado cade in suo favore, e chiede: ho forse barato? - poiché egli vuole perire. |
Nietzsche |
Il viandante e la sua ombra |
267. Non esistono educatori. Come pensatori si dovrebbe parlare solo dell'educazione che ci si dà da sé. L'educazione giovanile fatta dagli altri, o è un esperimento, compiuto su di un essere ancora sconosciuto e inconoscibile, o un livellamento di principio, inteso a rendere il nuovo essere, quale che sia, conforme alle abitudini e ai costumi che dominano: in entrambi i casi cioè qualcosa che è indegno del pensatore, un opera dei genitori e dei maestri, che uno dei sinceri temerari ha chiamato nos ennemis naturels* - Un giorno, quando già da un pezzo, secondo l'opinione del mondo, si è educati, si scopre se stessi; ora è tempo di chiamarlo in aiuto - non come educatore, bensì come uno che ha educato se stesso, che ha esperienza. * Prosper Mérimée aveva scritto che quando nasciamo i nostri nemici naturali sono i genitori e i maestri |
Nietzsche |
Umano troppo umano |
Tanto il fanciullo quanto l'uomo vedono delle porte in tutto ciò che vivono e imparano. Ma per quello sono accessi. Per questo sempre solo passaggi. |
Nietzsche |
Umano troppo umano |
Finché ti si elogia, credi pure sempre che non sei ancora sulla tua strada, bensì su quella di un altro. |
Nietzsche |
Umano troppo umano 346, pg 111 |
Quando si è fraintesi come totalità, è impossibile evitare radicalmente di essere fraintesi nei particolari. Questo bisogna capirlo per evitare di sciupare eccessiva forza nella propria difesa |
Nietzsche |
Umano troppo umano 395, pg 118 |
Di ciò che si compra troppo caro si fa di solito anche un uso cattivo, perché non ci si mette amore e si ha un ricordo spiacevole - e così se ne ha doppio svantaggio. |
Nietzsche |
Umano troppo umano 406, pg 119 |
Ogni consumatore crede che l'albero sia dipeso dal frutto, mentre esso è dipeso dal seme. In ciò sta la differenza tra tuttiquelli che creano e tutti quelli che consumano |
Nietzsche |
Umano troppo umano 47, pg 26 |
La farsa di molte persone laboriose. Con un eccesso di sforzo esse si procurano tempo libero e dopo non sanno farsene altro che contare le ore finché non siano trascorse. |
Nietzsche |
Umano troppo umano 48, pg 27 |
Chi ha molta gioia dev'essere un brav'uomo: ma forse non è il più intelligente, benché raggiunga proprio ciò che il più intelligente con tutta la sua intelligenza cerca di raggiungere |
Nietzsche |
Umano troppo umano pg 125 |
La fatica dell'ascesa non è affatto un criterio per misurare l'altezza delle montagne |
Nietzsche |
Umano troppo umano, 325 pg 108 |
La maggior parte degli uomini non nè niente e non è reputata niente finché non si sia vestita delle convinzioni generali e delle opinioni pubbliche - secondo la filosofia dei sarti: gli abiti fanno le persone |
Nietzsche |
Zarathustra (prefazione) |
«L'uomo è una corda tesa tra la bestia e il superuomo - una corda sopra l'abisso.
Un passaggio pericoloso, un pericoloso cammino, un pericoloso guardarsi indietro, un pericoloso rabbrividire e fermarsi.
La grandezza dell'uomo è nell'essere un ponte e non una meta: ciò che si può amare dell'uomo è il suo essere una transizione e un tramonto»
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Omero |
Odissea (dialoghi del film di Andrei Konchalovsky) |
Senza il favore degli dei un uomo non è niente (e così capii che sono solo uno tra gli uomini, niente di più niente di meno) |
Paolo Conte |
Boogie |
da lei saliva un afrore di coloniali che giungevano a lui come da una di quelle drogherie di una volta, che tenevano la porta aperta davanti alla primavera...
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Paolo Portoghesi |
Intervista del 26/02/2004 |
...occorre una generazione che riprenda la strada maestra di un’arte che voglia caricarsi anche di valori etici, che combatta per qualcosa piuttosto che solo per la sua libertà... |
Philip Roth |
L'animale Morente, Einaudi |
Per l'eterosessuale virile la natura del matrimonio comunemente inteso non è meno soffocante – date le preferenze sessuali di un eterosessuale virile – di quanto lo sia per il gay o la lesbica. Oggi, però, anche i gay si vogliono sposare. Un matrimonio in chiesa. Due trecento testimoni. E aspetta che vedano dove va a finire il desiderio che li ha fatti diventare gay. Mi aspettavo di più da questa gente, invece salta fuori che anche in loro non c’è il minimo realismo. |
Philip Roth |
L'animale Morente, Einaudi |
(una delle deluse...) «Cos’è questa gente nuova, quando la conosci veramente? È la solita gente vecchia mascherata. Non ha proprio niente di nuovo. È gente» |
Philip Roth |
Pastorale americana (Einaudi) |
«Il signor Levov era (...) un padre per il quale ogni cosa è un incrollabile dovere, per il quale c'è la ragione e il torto e, in mezzo, nulla, un padre il cui miscuglio di ambizioni, pregiudizi e convinzioni è talmente refrattario alla riflessione da rendere il tentativo di sfuggirgli più difficile di quello che sembra.
Uomini limitati provvisti di energia illimitata; uomini pronti ad esserti amici e altrettanto pronti a stufarsi di te; uomini per il quale la cosa più seria della vita è andare avanti malgrado tutto.
E noi eravamo i loro figli. Amarli era nostro dovere». |
Prosper Mérimée |
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Nos parents et nos maîtres sont nos ennemis naturels quand nous entrons dans le monde |
Sant'Agostino |
Trattato sulla Prima lettera a Giovanni |
Non potendo voi ora vedere questa visione, vostro impegno sia desiderarla. (La vita di un buon cristiano è tutta un santo desiderio.) Ma se una cosa è oggetto di desiderio, ancora non la si vede, e tuttavia tu, attraverso il desiderio, ti dilati, cosicché potrai essere riempito quando giungerai alla visione |
Saul Bellow |
La resa dei conti - 1956 |
La inesauribile marea di milioni di persone di ogni razza, si riversava sulla strada, si spingeva, si affrettava, di ogni età, di ogni tendenza, in possesso di ogni segreto umano, antico e futuro, in ogni faccia il perfezionamento di un particolare motivo o essenza: io lavoro, io spendo, io lotto, io penso, io amo, io tengo stretto, io do, io invidio, io bramo, io disdegno, io muoio, io nascondo, io chiedo. In fretta, molto più in fretta di quanto qualsiasi uomo possa contare. |
Saul Bellow |
La resa dei conti - 1956 |
Ci sono degli sciocchi, dei criminali e degli assassini che hanno milioni da buttar via. Bruciano il mondo intero, petrolio, carbone, legno, metallo, tutto ciò che è sopra e sotto di il suolo, e succhiano perfino l'aria e il cielo. Consumano e in cambio non danno alcun beneficio. Invece uno uomo come voi, che chiede solo di vivere e di respirare, si trova in difficoltà - poiché non vuole scambiare un'oncia d'anima con un chilo di prestigio sociale - e non ce la farà mai senza aiuto in un mondo come il nostro. |
Umberto Galimberti |
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Probabilmente la democrazia è finita perché la tecnica ci pone dei problemi che oltrepassano la nostra competenza... |
Vittorio Fagone |
1982 |
Fuori dallo spazio della galleria e del museo, molte opere risulterebbero prive di significato. (...)
Il pubblico dell'arte non è il numero, non è il più grande numero possibile, ma un luogo aperto e percorribile della comunicazione, uno spazio che impegna la totalità e l’immediatezza, che costituiscono la caratteristica fondamentale e riconoscibile del darsi di ogni opera visiva. |